La Basilica di S.Fedele si trova al centro della città, su una vasta piazza (piazza S.Fedele, un tempo “piazza del mercato del grano”), aperta nel tessuto edilizio di derivazione romana. È vicina all’incrocio dei 2 assi centrali dell’impianto urbanistico romano: il decumano (da Porta Torre, via C.Cantù, via Tatti via Vitani – poi “deviato” in via Rovelli, via A.del Pero, via Natta per arrivare nella importantissima piazza cittadina) e il cardo (via Indipendenza). Gli studiosi del magnifico complesso del S.Fedele manifestano grande incertezza quando, dall’esame della sua interessante struttura edilizia, discendono alla sua
datazione. Quasi tutti, comunque, convengono nell’affermare che l’attuale planimetria della Basilica è dettata da un preesistente perimetro, vuoi protocristiano, vuoi romano. E’ comunque certo che:
- La piazza S.Fedele, già nel periodo romano, era un centro importante di incontro per la città di Como (vi esisteva il teatro, forse un tempio, non comunque il Foro);
- L’origine del S. Fedele è da ricercarsi non in una primitiva costruzione romana, ma in una antica costruzione adibita a chiesa e dedicata a S.Eufemia, la Santa orientale cui era intitolata la Basilica di Calcedonia. dove si era tenuto il quarto Concilio Ecumenico (a. 451). S. Abbondio, quarto vescovo di Como (a. 450-489), che era andato come Legato Pontificio a preparare il Concilio, di ritorno in patria diffuse il culto e la venerazione per S.Eufemia. Nessuna meraviglia, quindi, che fin dal secolo Vll, pare per opera del vescovo Agrippino (607-617), sia sorta, entro la città di Como, una chiesa a lei dedicata. È in questa antica chiesa, e più precisamente nel suo atrio (In atrio Ecclesiae S Eufemiae), che nell’anno 865 si tiene un placito o giudizio da parte dei messi dell’imperatore Lodovico II per questioni di possessi di beni (pergamene – archivio S. Fedele);
- Già nel secolo X (epoca della traslazione delle reliquie di S.Fedele nella paleocristiana S.Eufemia), la Basilica aveva assunto un notevole rilievo, anche perché la piazza era centro di importanti contrattazioni;
- Nel periodo medioevale, la Collegiata di S.Fedele era tra le chiese più importante di Como, con un suo clero potente e numeroso; aveva 14 canonici, la cui attività era molto fiorente, sia dal punto di vista spirituale (facevano vita collegiale), sia sotto l’aspetto materiale (possedevano un ingente patrimonio che andò poi sfumando dal 1187 fino ad estinguersi).
La datazione della costruzione della Basilica si può far risalire al 1120 circa; ma non possiamo affermare un’unica data di erezione perché lo splendido complesso fu iniziato molto prima di quella data e, nelle sue strutture esterne e decorazioni, portato a compimento molto tempo dopo (ad esempio, la loggia absidale esterna sita nell’attuale corso Vittorio Emanuele II è probabilmente un sopralzo riferibile al secolo Xlll). Tra le antiche chiese di Como, S. Fedele è certamente quella che per architettura offre il più grande interesse. Nessuna chiesa in Italia offre un tipo architettonico uguale. Per trovare costruzioni che le assomiglino nel tipo occorre andare fino alla regione renana, a Colonia. Il procedimento delle volte e dei loro appoggi richiamano la rotonda di Aix-Le Chapelle di Aquisgrana, dove si vede applicato il medesimo sistema di S .Fedele, mentre la forma generale si avvicina alla chiesa di Santa Maria del Capitolo di Colonia. La struttura tutta originale nell’insieme e nei dettagli, rivela, specialmente nelle volte, una abilità molto rimarchevole. L’abside si raccomanda per qualità di prim’ordine, per sicurezza di gusto, per fermezza e franchezza di espressione, che non sono superate da nessun monumento lombardo. In pianta, l’ edificio presenta tre navate, che si allargano a formare due grandi cappelle, contrapposte, circondate da un corridoio (ambulacro). Le navate si concludono nell’abside centrale, originariamente affiancata da due absidi minori (una delle quali poi distrutta per fare posto alla sagrestia). Si evidenzia, quindi, una fusione tra lo schema a pianta longitudinale e quello a pianta centrale. Nel corso dei secoli, il complesso edilizio subì diverse modifiche strutturali. La navata centrale, già interessata a lavori nel secolo XVI, venne coperta con la volta a botte nel secolo XVII; le absidi laterali subirono modifiche nel secolo XVI, con la chiusura degli archi dei matronei per dare posto a tele, dipinti e stucchi; nel 1773 le esigenze liturgiche imposero la costruzione di una sagrestia, che venne eretta con la distruzione dell’ absidiola di destra; nel 1805 fu sopraelevato il tiburio ottagonale nel 1807 fu realizzata a destra la cappella di S. Andrea Avellino, ora del beato Innocenzo
Xl; e poco più tardi, nel 1808, a sinistra, quella di S. Gaetano ora di S. Rita. Anche la facciata e il campanile subirono modifiche, come vedremo in seguito. Il complesso del S. Fedele continuò a mantenere il suo prestigio anche quando, nel secolo XIV, si affermò la Cattedrale, ed il centro della vita cittadina si spostò nell’attuale piazza del Duomo.